Le mostre impossibili

La digitalizzazione dei dipinti permette di portare le opere dove sarebbe impossibile esporle
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Artribune, nota rivista online del mondo dell’arte, parla delle mostre impossibili e dell’uso della tecnologia gigapixel per portare copie fedeli dei capolavori in giro per il mondo. In occasione dell’Anno dell’Italia in America Latina, è stata organizzata una mostra inaugurale intitolata “Leonardo, Raffaello, Caravaggio: una mostra impossibile” presso il Centro Nacional de las Artes in Messico. La mostra presenta riproduzioni ad altissima definizione dei principali capolavori italiani, ottenute grazie alla tecnologia digitale. Questo approccio viene utilizzato per superare le difficoltà di spostare le opere d’arte originali o i costi elevati di trasporto e assicurazione. L’uso della tecnologia gigapixel per documentare opere d’arte è un fenomeno in crescita, con progetti come Art Project di Google e l’archivio della Rai che rendono disponibili riproduzioni ad alta definizione per mostre ed eventi. Le copie delle opere d’arte servono a diffondere la conoscenza e permettono alle persone che vivono lontano dai luoghi dove si trovano gli originali di avere un’opportunità di conoscenza. Le copie non sostituiscono gli originali, ma rimandano ad essi.

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